Daniela 1949

Testadoro Daniela - 1949

la vettura definitiva per la classe Sport 750

 Storia e Contesto

La Daniela (nome della secondogenita di Giusti) è considerata il massimo sviluppo raggiunto dalla Testadoro in quanto costruttore di auto da corsa, nonchè il punto di riferimento assoluto per la classe Sport fino a 750cc. Questa vettura è l'unica delle testadoro che sia stata prodotta in piccola serie, anche se solo in 4 esemplari. 
Presentata nel 1949, aveva le migliorie apportate per quella stagione al propulsore (742cc. e 48 cavalli a 7.000 giri), un nuovo telaio Isorigid prodotto dalla Gilco e una carrozzeria (sempre “a siluro biposto”) disegnata dalla Zagato. 
L'ormai collaudato trio Giusti/Colombo/Zagato produsse una vettura altamente competitiva e apprezzata sia dalla stampa dell’epoca che dai “gentlemen drivers” dell’epoca. 
In particolare, se la presenza del famoso telaio in tubi di piccolo diametro tipo "Isorigid" non è certa sulla "Marinella II", quest'ultimo è senza dubbio (insieme ovviamente al motore Testadoro da 48CV), elemento caratterizzante di questa vettura; il telaio della Daniela è ancora oggi riconosciuto come uno dei capolavori della tecnologia automobilistica dell'epoca. 
La bonta bontà del progetto Daniela è dimostrata dalla carriera che la vettura ha avuto anche dopo il ritiro della Casa dell'Auto dalle competizioni sportive, quando a causa del mancato di supporto tecnico della casa madre su molte Daniela furono impiantati motori più moderni di altri produttori, spesso in versione "bialbero".
A testimoniare l’importanza della vettura, come confermato da alcune fotografie conservate presso l’archivio del Museo dell’Automobile di Torino, alla sua presentazione erano presenti alcuni tra i maggiorni protagonisti del movimento automobilistico dell'epoca: Dante Giacosa, Elio Zagato, Nino Farina e Carlo Biscaretti di Ruffia. 
A testimoniare la bontà del progetto furono le numerose vittorie raccolte nel 1949, tra le quali spiccano il Gran Criterium 750 di Monza del 26 Giugno (vittoria assoluta per la Daniela N.ro 8 di Mejnardi). In tale occasione vennero schierate ben 4 Testadoro Daniela e una Marinella.
Tra gli altri pilori Testadoro partecipanti (Ugo Puma, Antonio Stagnoli, Aquilino Branca) spicca il nome del futuro grande carrozziere Nuccio Bertone con il numero 14. Altra vittoria importante della Daniela nel 1949 fu quella al circuito di Senigallia, ottenuta da Ugo Puma. 
La presenza di almeno 4 Daniela e 2 Marinella nelle corse della stagione 1949 giustificò la creazione della "Squadra testadoro".

Lo stile

Anch'essa creata da Zagato, lo stile di questa vettura è determinato più dalle esigenze sportive che estetiche. E' infatti in funzione dell'utilizzo agoinistico che la vettura si dimostra aggressiva, affusolata e con un accenno di concessione all'aerodinamica nella parte della coda, dove gli elementi della sospensione sono coperti da una carenatura che si raccorda con la parte terminale della "gobba", con la presenza di feritoie per lo scarico dell'aria e il conseguente raffreddamento dei freni.
Nel frontale domina la nuova calandra tondeggiante, a sviluppo verticale e costituita da due forme ovoidali raccordate, dalla forma vagamente "a pera". tale calandra è accompagnata da prese d'aria inferiori, talvolta unite e talvolta sdoppiate a seconda dell'esemplare prodotto.
La tradizionale "Gobba" è più alta che nelle vetture precedenti e accompagna idealmente il flusso dell'aria a valle del pilota, con la sua forma stretta intorno all testa che si allarga in corrisponza delle spalle.

la Daniela di George Waltman

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